La città di Fermo vanta origini antichissime e una storia ricca di avvenimenti significativi; il primo insediamento di cui si hanno tracce nella città è quello dei Villanoviani, che occuparono l’attuale colle del Girfalco intorno al IX secolo a.C. . Segno chiaro della loro presenza sono le necropoli scoperte nella periferia fermana e i vasi fittili di loro produzione. Seguirono poi i Piceni, presenti in questa zona dal VII secolo a.C., popolazione di provenienza laziale che giunse a occupare tutti i territori compresi tra il sud delle Marche e il Nord dell’Abruzzo, fino a Pescara.
I Piceni vennero però costretti ad abbandonare la città quando furono sconfitti dai Romani nel 267 a.C. Fermo diventò infatti colonia romana ufficialmente dal 264 a.C. e numerose sono le testimonianze architettoniche di questo periodo: dai resti del teatro sull’allora colle Sabulo (oggi Girfalco), alle Cisterne Romane, al Castellum Firmanorum in contrada Salvano.
Successivamente, l’amministrazione di Fermo passò agli Ostrogoti: infatti, è qui che teneva la sua corte la madre di re Atalarico, Amalasunta. Quando questa venne esiliata, Giustiniano, imperatore d’Oriente, decise di dare loro battaglia. Fu lui, conquistati i loro territori, a istituire una amministrazione retta dai duces e dagli iudices. Questi ultimi erano di norma vescovi ed erano incaricati di reggere il governo civile. I primi iudices di Fermo furono probabilmente sant’Alessandro e san Filippo.
Nel V secolo, la Città era governata dall’Episcopato che, grazie a lasciti testamentari dei fedeli, accrebbe i propri territori e approfittò in tal modo per evangelizzare le campagne circostanti; alla fine del V secolo d.C. invece passarono per Fermo i Longobardi: segno di questo avvenimento fu la consacrazione ordinata da papa Gregorio Magno di un oratorio a San Savino Vescovo, patrono longobardo. Nell’VIII secolo, ormai alla vigilia della disfatta longobarda, spoletini e fermani si recarono a Roma per dichiarare la resa davanti a papa Adriano I.
In un documento del tardo X secolo viene invece nominata per la prima volta la “marka firmana” o “marca fermana”, territorio di confine composto da più contee e retto da un margravio o marchese. Sarà proprio la Marca Fermana a costituire il nucleo originario dell’attuale Regione Marche.
Nel 1130, venne stilata una prima lista di otto consoli che formavano la magistratura a cui era affidato il governo comunale; in questo periodo, le questioni riguardanti la città venivano discusse dai capifamiglia che si ritrovavano al Duomo e solo nel 1238 il Comune ebbe il suo palazzo detto Girfalco.
Nel corso del secolo XIII si susseguirono invece i governi di diversi podestà provenienti da Venezia, alcuni dei quali lasceranno la città di Fermo perché eletti dogi nella città veneta; i podestà esercitavano sulla città i poteri esecutivo, giudiziario e militare.
A metà del 1300, i territori fermani vennero governati da Mercenario da Monteverde, alla cui uccisione seguì, con la carica di Signore di Fermo, Gentile da Mogliano. Venne allora incaricato il cardinale spagnolo Gil Albornoz da papa Innocenzo VI di restaurare il potere papale sull’area fermana. Dopo sanguinosi scontri con Gentile, questo venne infine allontanato dai territori della Chiesa e Albornoz affidò la città a Giovanni Visconti d’Oleggio, signore di Bologna.
Nel corso del XV secolo, gli Sforza sottomisero la città e successivamente si scontrarono col Papato che voleva riconquistare i territori sottratti dai signori di Milano. Fermo conobbe dunque vicende politiche varie fino all’inizio del XIX secolo, quando Napoleone annetté le Marche al Regno d’Italia; successivamente, per un breve periodo, le Marche tornarono sotto il controllo della Chiesa, per poi passare definitivamente sotto il neonato stato italiano.
Proprio in occasione dell’Unificazione Italiana, Fermo perse la sua autonomia di provincia e si vide annessa ad Ascoli Piceno; in seguito alle nefaste vicende della Seconda Guerra Mondiale, la Città si vide liberata dai soldati polacchi, per poi conoscere una importante crescita economica nel secondo Novecento grazie allo sviluppo del settore calzaturiero.
Fermo è nuovamente diventata Provincia nel 2004 e nel 2009, dopo le prime elezioni, il primo Consiglio Provinciale si è riunito nella Sala dell’Aquila a Palazzo dei Priori.