PALAZZO EUFFREDUCCI
Il Palazzo attualmente sede del Liceo Classico Statale “A. Caro” ha una storia lunga ed affascinante anche se a momenti drammatica. Il complesso di cospicue dimensioni si struttura in un forma a chiostro disposto su tre lati di cui uno adiacente alla chiesa di S. Martino, già del Gesù e ancor prima priorato di San Salvatore, oggi trasformata in Auditorium.
La prima fase costruttiva è quella che lo lega alle sorti della famiglia Euffreducci stanziatasi in contrada Fiorenza nel corso del sec. XV. L’edificio allora appariva, come conferma un disegno conservato nella Biblioteca di Jesi, come un’insieme di case a schiera che sul fronte palesava un elegante rivestimento, in stile tardo gotico con finestre centinate e gioco di archetti, culminante in un coronamento di merli ghibellini. Sono ancora rintracciabili resti di questa epoca in diverse parti del fabbricato mentre l’elegante architrave, scolpito con delfini e danza di putti, di cui uno del tipo “mingens”, oggi si trova issato ad uno degli ingressi interni del piano nobile del Palazzo dei Priori sempre a Fermo. L’ascesa della potente famiglia, imparentata con diverse casate dell’Italia centrale, culmina con due personaggi di spicco: Oliverotto e Ludovico. Il primo si rese tristemente famoso per un eccidio ai danni di una fazione nemica, benché esistessero stretti rapporti di parentela, fatto che compare descritto da Niccolò Machiavelli ne Il Principe (cap. VIII: De his qui per scelera ad principatum pervenere Di coloro che sono pervenuti al principato per mezzo delle scelleratezze) Quando si diventa principi in qualche modo scellerato ed empio, afferma lo storico, il destino riserva esiti negativi. Tutto si consuma nell’arco di un anno che va dal Natale del 1501 a quello dell’anno successivo. Dopo la conquista violenta del potere cittadino, Oliverotto, lasciato(si) ingannare da Cesare Borgia, quando a Senigallia eliminò gli Orsini e i Vitelli, fu preso anche lui (…), e strangolato, insieme con Vitellozzo, che era stato il maestro della sua “virtù” e delle sue scelleratezze. Sentenzia il Machiavelli che: Credo che questo si verifichi a seconda se le crudeltà sono male usate o bene usate. Bene usate si possono chiamare quelle crudeltà (se del male è lecito dir bene) che si fanno in una sola volta. Insomma l’Euffreducci soccombette per ecceso di crudeltà. Più elegiaca, se così si può affermare, fu la storia del giovane Ludovico. Costui,, nel tentativo di instaurare a Fermo un governo aristocratico, comunque aperto ad innovative soluzioni imprenditoriali, finì ucciso dal Vescovo di Chiusi, Niccolò Bonafede, nell’anno 1520.
Un elegante monumento sepolcrale, di mano di Andrea Sansovino, voluto dalla madre Celanzia degli Oddi perugina, è murato nella cappella laterale del tempio di San Francesco a Fermo, in quello che fu il panteon di famiglia. La seconda fase della storia del complesso è legata alla venuta a Fermo della Compagnia del Gesù che nel 1750 diede principio alla fabbrica del Collegio nell’area del soppresso priorato di San Salvatore aggregando anche l’antico Palazzo Euffreducci. Soppressi i Gesuiti nel 1773 lo stabile continuò comunque ad essere centro di studi anche universitari. Vocazione che mantenne anche nell’ultima fase della propria storia con l’insediamento del Liceo Ginnasio Statale ancora in essere ai giorni nostri.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
L’apertura di Palazzo Euffreducci rende tangibile il forte legame gerarchico della Città di Fermo con i castelli circostanti sui quali esercitava potere politico e amministrativo. Tra essi Grottazzolina e Monte Giberto che sono teatro delle altre aperture di queste Giornate di Autunno. In particolare, Monte Giberto apre le porte della suggestiva chiesa di San Nicolò dove la famiglia degli Euffreducci mantenne il giuspatronato per secoli, una circostanza insolita che ha suscitato la curiosità degli storici e che ancora è rimasta senza spiegazione, visto che nel piccolo paesino dell’entroterra, apparentemente senza risorse appetibili, generalmente queste cariche cessavano entro poche generazioni. La sede del Liceo Classico è rinomata anche per la importante collezione di libri e strumenti scientifici: sarà possibile ammirare, eccezionalmente, la struttura del Palazzo ancora intatta e gli oggetti presenti nell’antico gabinetto di fisica dove si esercitava l’illustre Temistocle Calzecchi Onesti, nonché rari e antichi volumi presenti nella biblioteca e documenti d’epoca che narrano storie e vicissitudini di Fermo e delle sue influenti famiglie patrizie.
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO
Luogo solitamente chiuso al pubblico perché sede di una istituzione o di un ente
VISITE A CURA DI
Apprendisti Ciceroni Liceo Classico
sabato 15 ottobre ore 15.00-17.30
domenica 16 ottobre ore 10.00-12.30 – 15.00-17.30
Informazioni
334 915 8685
Organizzazione
Delegazione FAI Fermo
e-mail fermo@delegazionefai.fondoambiente.it
sito internet https://fondoambiente.it/luoghi/sede-del-liceo-ginnasio-annibal-caro-gia-palazzo-euffreducci?gfa